12 settembre 2007

"L'embrione chimera: l'ultima mostruosità della bioetica inglese"

In parte uomo ed in parte animale. La scorsa settimana il governo inglese ha ceduto al pressing di scienziati e organi di stampa (su tutti Times ed Economist) concendendo la licenza per lo studio e la creazione di embrioni ibridi, cioè di esseri uomo/animale da utilizzare come materiale da laboratorio per la cura di malattie neurodegenerative come l’azheimer ed il parkinson.
La scelta del governo inglese è stata alquanto “politically correct”: non un pieno appoggio alla sperimentazione degli embrioni chimera, ma nemmeno un secco divieto. Una soluzione quella adottata dalla politica inglese che ricorda molto le “mezze decisioni” tipiche del nostro attuale governicchio.
Comunque sia il via libera c’è stato, anche grazie all’appoggio di Tony Blair il quale ha affermato che il divieto alla sperimentazione dell’embrione chimera avrebbe danneggiato l’immagine della ricerca britannica. Alle parole del ex-premier inglese, riguardo il quale si moltiplicano le voci di una sua conversione alla religione cristiana, ha risposto Monsignor Elio Sgreccia, rettore della Pontificia Academia Pro Vita affermando che la nascita dell’embrione uomo-animale è “un atto mostruoso contro la dignità umana”. Come farà il “Tony nazionale” a conciliare il suo percorso di conversione religiosa con queste posizione scientiste condannate fermamente dalla Chiesa? Probabilmente anche lui si iscriverà al famoso club del “cattolici adulti” di cui il nostro Premier Prodi ne è il fondatore.
Il presidente dell’HFEA (Authority Britannica per la Fecondazione ed Embriologia Umana) ha tenuto a precisare che l’embrione sarà al 99% umano, con solo l’1% di dna bovino. Ed è proprio questo il punto su cui si potrebbe aprire un confronto serio: la natura infatti non prevede un tasso variabile o una percentuale di umanità!! Nonostante il nulla osta incassato ieri, l’HFEA ha annunciato una serie di consultazioni pubbliche prima della concessione ufficiale delle licenze.
I sondaggi finora effettuati hanno sollevato alcune polemiche sull’esito dei risultati. Il Guardian ha investito circa 150 mila sterline per un confronto pubblico durato oltre tre mesi. Attraverso incontri, conferenze e dibattiti la testata inglese ha potuto constatare che il popolo britannico è favorevole all’idea di mescolare umano e animale. Ma molte persone che hanno partecipato alla consultazione ed hanno avuto modo di recuperare parte del materiale pubblicato sul sito della HFEA hanno spiegato che più del settanta per cento del pubblico partecipante si è detta contraria agli ibridi. Questo è l’ennesimo esempio di come la stampa possa discorcere la verità!!
La concessione delle licenze dovrebbe comunque essere scontata in quanto sono ormai mesi che la comunità scientifica inglese preme l’esecutivo per l’apertura a questo nuovo tipo di sperimentazione. Lo scorso dicembre il governo aveva posto il divieto, ma le durissime critiche piovute successivamente ne hanno “ammorbidito” la posizione giungendo fino alla decisione di ieri.
Con questa nuova concessione il Regno Unito rafforza la sua posizione di leadership nell’ambito della ricerca sulle cellule staminali, dopo che gli Stati Uniti del presidente Bush hanno posto un freno alla sperimentazione. Resta da chiarire se questa “corsa alla ricerca” intrapresa della comunità scientifica inglese non sia guidata, o per lo meno condizionata, da forti interessi commerciali.

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