15 novembre 2007

La razionalità del senso religioso

Il settimanale Tempi propone un proseguimento nonchè un' attualizzazione delle ormai famose lettere di Berlicche al nipote Malacoda scritte da CS Lewis di cui consigliamo la lettura. Recentemente mi ha molto colpito la lettera in cui Berlicche pone all'attenzione del nipote Malacoda un articolo apparso sul Corriere della Sera del 26 Ottobre scorso in cui il giornalista Sergio Romano cerca di spiegare i motivi dell'aumento del turismo religioso registrato recentemente. Il giornalista individua quale causa del boom del "revival religioso" l'integralismo musulmano e la paura per la sua manifestazione estrema e radicale. Benedetto XVI è visto da Sergio Romano come un "tranquillizatore di fedeli" ed il ritorno alle religione non è nient'altro che il risultato di molte paure. Ma le successive parole di Berlicche in risposta a quanto scritto da Sergio Romano sono perfette:
"Il senso religioso non sorge come frutto di una negatività, ma come ipotesi conseguente a un'esperienza positiva. Te la dico nel modo più popolare possibile: le cose nella loro evidente presenza fanno venire in mente qualcosa che le sostenga. È come il trapezista che cade e resta miracolosamente sospeso in aria perché legato a un filo invisibile, sottilissimo, ma fatto d'acciaio, che lo regge. Il mondo è in ogni istante in questa situazione, pericolosa e nello stesso tempo (absit iniuria verbis) benedetta. L'uomo lo sa e continua fiducioso a viverci sopra, a correre, a saltare, certo che non cadrà nel vuoto. La paura gli viene quando qualcuno gli insinua il dubbio sulla solidità della fune, o sulla lealtà di colui che ne tiene in mano l'altro capo. È la paura a essere irrazionale, la fiducia caratteristica dell'uomo religioso è assolutamente ragionevole. Infatti, l'uomo in preda alla paura cessa di essere razionale e si aggrappa ossessivamente alla prima cosa che può afferrare. L'ambientalista terrorizzato dallo scioglimento del pianeta non si rivolge a Dio, ma pensa di salvare il mondo andando in bicicletta o affidandosi al sole, la più grande fonte di calore che noi si conosca. L'uomo impaurito non diventa religioso, diventa idolatra. Non per nulla quel gran guastafeste di Giovanni Paolo II invitava gli uomini a non avere paura di Cristo, ad «aprire», «spalancare» la mente, esattamente come il suo successore li invita ad «allargare la ragione».
Ho pensato fosse utile postare queste parole di Berlicche in quanto rappresentano in modo chiaro la razionalità della fede ed i motivi per cui Benedetto XVI è accolto ovunque vada da un fiume di persone.

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