08 novembre 2010

Il Papa sfida Zapatero sul matrimonio naturale


«L’uomo e la donna che si uniscono in matrimonio» vanno «sostenuti dallo Stato, la vita «inviolabile e sacra» dei figli va difesa «fin dal momento del concepimento». Servono «adeguate misure economiche e sociali» perché la donna possa trovare «la sua piena realizzazione in casa e al lavoro».
Dal cuore del Paese di José Luis Zapatero, di quella che Spagna che ha introdotto i matrimoni gay, il divorzio veloce e – da un anno – l’aborto per le minorenni senza la necessità del consenso dei genitori, Benedetto XVI fa sentire la voce della Chiesa. È un pronunciamento quasi obbligato, quello del Papa, che ieri, nella seconda e ultima giornata del suo viaggio, ha consacrato la cattedrale della Sagrada Familia progettata dall’architetto Antonio Gaudì, per il quale si è aperto il processo di beatificazione. Un’opera straordinaria, unica, ammirata dai visitatori di tutto il mondo, che da ieri è diventata una chiesa officiata a tutti gli effetti. Essendo dedicata alla sacra famiglia di Nazaret, ha offerto l’occasione a Ratzinger per ripetere, con parole gentili ma al tempo stesso inequivocabili, un appello per la difesa della famiglia e della vita, legando il perdurare di una «vera libertà» proprio all’esistenza dell’amore e della fedeltà.
Mentre la papamobile, stava arrivando alla Sagrada Familia, un gruppo di duecento gay e lesbiche hanno inscenato al suo passaggio una protesta, consistita in un «bacio collettivo» durato circa cinque minuti e scandito da slogan e invettive contro il Pontefice.Benedetto XVI è stato accolto davanti alla cattedrale in costruzione da 128 anni, dal re Juan Carlos di Borbone e dalla regina Sofia, con i quali si è brevemente intrattenuto prima dell’inizio della messa. Nell’omelia del rito di consacrazione della nuova chiesa, il Papa, ha ricordato che oggi «si è progredito enormemente in ambiti tecnici, sociali e culturali». Ma «non possiamo accontentarci di questi progressi». Con essi, ha detto ancora Ratzinger, «devono essere sempre presenti i progressi morali, come l’attenzione, la protezione e l’aiuto alla famiglia, poiché l’amore generoso e indissolubile di un uomo e una donna è il quadro efficace e il fondamento della vita umana nella sua gestazione, nella sua nascita, nella sua crescita e nel suo termine naturale».
«Solo laddove esistono l’amore e la fedeltà – ha ribadito il Papa – nasce e perdura la vera libertà. Perciò, la Chiesa invoca adeguate misure economiche e sociali affinché la donna possa trovare la sua piena realizzazione in casa e nel lavoro, affinché l’uomo e la donna che si uniscono in matrimonio e formano una famiglia siano decisamente sostenuti dallo Stato, affinché si difenda come sacra e inviolabile la vita dei figli dal momento del loro concepimento, affinché la natalità sia stimata, valorizzata e sostenuta sul piano giuridico, sociale e legislativo». «Per questo – ha concluso – la Chiesa si oppone a qualsiasi forma di negazione della vita umana e sostiene ciò che promuove l’ordine naturale nell’ambito dell’istituzione familiare». Il Papa è tornato a parlare della «dignità» e del «valore primordiale del matrimonio e della famiglia, speranza dell’umanità, nella quale la vita riceve accoglienza, dal suo concepimento fino al suo termine naturale», anche all’Angelus. Poi, nel pomeriggio, Benedetto XVI ha visitato l’Istituto «Obra Benéfico-Social del Nen Déu», istituto per bambini malati e bisognosi creato nel 1892 dalla beata Madre Carmen del Niño Jesús per accogliere e aiutare i bambini down. Da quando è stato introdotto l’aborto, nascono sempre meno bambini con questo handicap e oggi l’istituto aiuta anche piccoli con altri problemi. Nel suo discorso, il Papa ha invitato le autorità «a prodigarsi perché i più svantaggiati siano sempre raggiunti dai servizi sociali, e a coloro che sostengono con il loro generoso aiuto entità assistenziali di iniziativa privata, come questa scuola». E ha chiesto «che i nuovi sviluppi tecnologici nel campo medico non vadano mai a detrimento del rispetto per la vita e la dignità umana».All’aeroporto, prima di ripartire per Roma, il Papa ha incontrato brevemente il premier spagnolo Zapatero appena rientrato dall’Afghanistan. Al colloquio ha assistito il Segretario di Stato Tarcisio Bertone.

(di Andrea Tornielli- tratto da "Il Giornale")

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